Chi fa entrare Cristo [nella propria vita] non perde nulla, nulla - assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande. No, solo in questa amicizia si spalancano le porte della vita. Solo in questa amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo in questa amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera

Benedetto XVI, Omelia per l'inizio del ministero di Supremo Pastore, 24 aprile 2005

Che cosa di più dolce per noi, fratelli carissimi, di questa voce del Signore che ci invita?

Regola di San Benedetto, Prologo

Il cammino di ogni vocazione vera ha inizio dall’ascolto. L’ascolto non può avvenire se non nel silenzio – bisogna dunque far tacere le preoccupazioni esteriori, i progetti e i desideri fugaci, per giungere alla verità di se stessi. La voce di Dio non si è affievolita nel corso dei secoli, anche oggi “fra la folla degli uomini a cui rivolge questo grido, il Signore cerca il suo operaio.” (RB Pr, 14). Dio chiama nel concreto della vita di ogni giorno, negli eventi delle nostre giornate, nelle parole e nelle azioni dei nostri fratelli. Dio ci è vicino, non è astratto, né distratto, ci è accanto e ci conosce. Non pretende da noi azioni straordinarie, sforzi inumani di perfezione, trasformazioni istantanee. Vuole semplicemente che gli apriamo un piccolo varco nel nostro mondo interiore. Desidera parlare con noi, entrare nel nostro pensiero, vincere le nostre paure. Lasciamo che si avvicini. Scopriremo nella sua Luce la verità di noi stessi. Crescendo nella conoscenza di Dio e nel dialogo con Lui si può scoprire la vocazione monastica che non è privazione, ma è donazione e libertà. La scoperta della propria vocazione va accompagnata, maturata e verificata. La nostra comunità offre la possibilità di piccoli ritiri presso l’Abbazia per dedicare alcuni giorni alla ricerca più intensa di Dio che possono anche aprire un cammino di discernimento vocazionale. Per chi invece ha già cominciato una riflessione più concreta sulla propria vocazione monastica è possibile condividere per periodi più lunghi la vita della comunità per conoscere la vita monastica benedettina nel suo concreto vissuto.